Sto leggendo molti libri interessanti ultimamente: sembra quasi che si stia muovendo qualcosa nelle coscienze di tutti e questo è un segnale che mi piace.
In questi giorni, particolarmente ispirato dai testi che sto leggendo, ricchi di spunti da inserire nel mio prossimo libro, ho pensato di porti una riflessione. Riprendiamo innanzitutto in breve il concetto di contagio emotivo collettivo:
quando vediamo un’altra persona compiere un’azione dentro di noi si attivano i neuroni specchio e questo ci fa “VIVERE” l’azione osservata proprio come se fossimo noi ad eseguirla. Questo processo fa sì che noi “viviamo” gli altri, entriamo nelle loro azioni ed emozioni come se fossimo noi ad eseguirle o viverle.
Siamo interconnessi, collegati anche emotivamente, in risonanza tra noi stessi.
Fin qui tutto ok…
Ora poniamo il caso che il mondo, popolato da miliardi di individui, sia una cosa sola. Mettiamo che il mondo sia un uomo. Una persona le cui singole cellule siamo noi. La domanda è: come sta quest’uomo chiamato mondo? Che stato d’animo ha il mondo? Ha tutte le cellule che cooperano tra loro, oppure qualche gruppo di cellule non sta proprio benissimo?
Prenditi qualche secondo prima di rispondere, magari osserva la fotografia del pianeta e pensalo come se fosse una persona. Ti pare che questo individuo goda di buona salute?
E ancora, se vogliamo insistere a riflettere sull’habitat che ci ospita, prova a domandarti: quali sono i fattori inquinanti di questo nostro mondo?
E’ perfino troppo facile pensare alle scorie che gli umani ogni secondo riversano sulla Terra, all’aggressività e disprezzo con i quali trattano gli animali. Eviterò questi due argomenti semplicemente perché non mi competono direttamente.
Voglio occuparmi di ciò che conosco, la comunicazione. Hai notato come comunica il mondo? E’ interessante comprendere come queste cellule chiamate uomini comunichino tra loro.
E’ la comunicazione che origina la “risonanza” positiva o meno tra gli individui.
Guarda il telegiornale, leggi i giornali, e osserva come le notizie e le immagini “risuonino” in te. Hai mai guardato il telegiornale mentre stai mangiando? Che sensazioni provi?
Quello che sto dicendo è che esiste una grande responsabilità, in tutti noi e in coloro che “diffondono” le notizie: una maggiore consapevolezza di questa comunicazione potrebbe magari spingere a parlare meno di problemi e più di soluzioni. Sarebbe più utile parlare di come raggiungere felicità e benessere, di come fare per vivere meglio e serenamente. Spesso viene data più risonanza a fatti ed eventi negativi ma circoscritti piuttosto che a grandi eventi positivi.
E’ vero che “fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce”. Beh, io voglio sentir parlare della foresta, perché so quanto sia male far risuonare a tutti il fatto che un albero, su miliardi, sia caduto.
Spero ancora in un risveglio, in una nuova versione degli individui. L’uomo 2.0
L’uomo 2.0 sa cosa comunica agli altri, rispetta generosamente l’ambiente e le sue forme viventi, è perfettamente consapevole della propria comunicazione perché sa che la sua tristezza, la sua angoscia, il suo stress, diventano inevitabilmente anche degli altri.