Cari Amici, desidero pubblicare questo spot pubblicitario del Governo neozelandese in merito alla sicurezza stradale. Il contenuto è un po’ forte, ma ricorda quanto sia importante tenere la testa sulla strada e magari non sul telefonino a mandare sms, come vedo fare a tanti, troppi, quando mi capita di viaggiare.
Osservate la perfetta rappresentazione dell’emotività di questo video. Gli esperti di marketing che l’hanno concepito sono stati in grado di fare quello che tutti, in futuro, dovranno tener conto nelle loro campagne di marketing:
sto parlando della congruenza tra emozioni rappresentate nello spot ed effettiva risonanza di tali emozioni in chi lo guarda.
Questa risonanza sfrutta l’attivazione dei neuroni specchio, ed è fondamentale che sia perfettamente coerente, come in questo caso che potrebbe benissimo fare scuola.
Il ventaglio emotivo presente in questo spot è straordinario. Fate caso a come riesce ad evocare stupore, dispiacere, disperazione, amore, rabbia, riflessione, angoscia, in modo perfettamente congruente tanto da riuscire a tenere il nostro sguardo incollato dall’inizio alla fine. La “sospensione” dell’ambiente è rappresentata in modo magistrale ed origina una “bolla temporale” che contiene un range di emozioni che tolgono il fiato. Gli attori in questo sono stati grandi, insieme alla regia. Tutto ha un senso ed è congruente al risultato che si desidera ottenere.
Quando si realizza uno spot pubblicitario è necessario che susciti emozioni coerenti con quelle che lo spot stesso desidera evocare: sembra un gioco di parole, eppure è facile trovare numerosi spot pubblicitari che non lasciano alcunché a livello emotivo oppure addirittura generano sensazioni che non hanno alcuna attinenza con il prodotto o qualcosa di inerente ad esso. Anche spot importanti, spesso, sono privi di emotività e addirittura di azioni significative, o ne presentano di alcune talmente finte o artefatte che non attivano il sistema specchio di chi guarda.
Volendo fare un esempio di quanto appena scritto, pensate agli spot orientati agli adulti che utilizzano cartoni animati, oppure che generano invidia invece di emozioni positive; e vogliamo parlare di quelle pubblicità che utilizzano attori che non riescono a generare emozioni coerenti con lo scopo dell’azione di marketing? Tali spot possono essere divertenti, sorprendenti, ma non attivano il sistema specchio in modo corretto, pertanto risultano inefficaci nell’attivare la famosa “risonanza”, con conseguenze di scarsa attrattività. Altro esempio, i messaggi promozionali dei conduttori televisivi in mezzo agli show… nei quali il coinvolgimento emotivo è praticamente assente e la pubblicità si riduce a mera informativa.