Vuoi perdere peso? Hai provato a pensare meglio?

Vuoi perdere peso? Hai provato a pensare meglio?

confort-food-e-pensieriDurante le mie “esplorazioni” per trovare sempre più strade che possano condurre al benessere su più aspetti possibili, mi sono trovato a parlare con un medico, uno di quei medici che io definisco “evoluti”, con il quale ho scoperto uno strumento per effettuare l’analisi della composizione corporea misurando la bioimpedenza intra ed extracellulare.

Paroloni, effettivamente. In sostanza, con lo strumento impedenziometrico si può osservare, tra le tante altre cose, anche il consumo energetico cerebrale. Praticamente ha misurato quante calorie consuma il mio cervello. Dovete sapere che i cervelli non consumano tutti in modo uguale. Anzi!!

Ci sono cervelli che consumano un sacco, altri che lavorano “in economia”. Allora viene da chiedersi: cos’è che fa consumare più calorie al cervello? Semplicemente i pensieri!  I pensieri di tipo negativo, o comunque gli eccessivi “ragionamenti”, il rimuginare in continuazione, specie di notte, genera un importante aumento del consumo di calorie del cervello, e questo accentua le condizioni di stress generale. E secondo te, quante calorie “spende” il tuo cervello rispetto agli altri?

Il consumo normale dell’attività cerebrale giornaliera dovrebbe attestarsi sulle 400-500 kcal circa.

Questi valori aumentano in modo rilevante in condizioni di stress, nelle quali possiamo arrivare anche a 1000-1100 kcal!

Il pensare male, le paure immaginarie, le proiezioni negative, mettono in allarme l’organismo, facendogli percepire pericolo e tensione dove in realtà non ci sarebbero. Questo stimola circuiti cerebrali che preparano alla sopravvivenza, installano il famoso “fight or flight”, da cui genera il ricorso ad assumere cibo anche quando non è necessario.

E il desiderio ricade nei cibi cosiddetti “comfort foods” (quegli alimenti che ci fanno felici, che ci gratificano… avete presente vero?), spesso responsabili di aumenti di peso ed altri disturbi del metabolismo.

Mi è capitato un cliente, qualche anno fa, che faceva il manager ed era talmente stressato da affermare di “non avere tempo per pranzare” (madornale errore!) e quindi si organizzava mangiando un intero pacchetto di caramelle, oppure uno snack di quelli dolci e pieni di zucchero.

Cosa fare per evitare di pensare “troppo” o in modo troppo dispendioso?

Importante è pensare con tecnica, “in economia”. Non è detto che un calciatore professionista nei 90 minuti di partita faccia più fatica di un calciatore alle prime armi, anzi! Lo sportivo professionista fa meno fatica, perché ha affinato la tecnica di gestione delle energie, si ascolta di più. Così vale anche per il pensiero.

Il dialogo interiore va compreso, allenato, per arrivare a pensare con sempre meno fatica!

Quindi, abbiamo visto come pensare troppo aumenta il consumo di calorie, che andiamo a ripristinare mangiando di più. Se i pensieri sono anche negativi e stressanti, aggiungo, il nostro umore peggiora e probabilmente la ricerca di cibo cadrà sui comfort foods, con gli squilibri che sapete.

Concludendo, per riequilibrare il proprio peso è certamente utile e fondamentale una rivisitazione delle proprie abitudini alimentari.  La consulenza di un nutrizionista è sicuramente un’ottima scelta, insieme alla cura del corpo attraverso un corretto movimento. Oltre a questo, occorre in parallelo iniziare un percorso sulla quantità e la qualità dei nostri pensieri, altrimenti si possono vanificare rapidamente gli impegni presi nel rispetto della dieta e del programma di movimento!

Ci sono molti strumenti che possono aiutare a pensare meglio.

La meditazione, ad esempio, pratiche come lo yoga, e chiaramente il supporto di un professionista come un coach per dare una “ripulita” rapida ai pensieri negativi, alle convinzioni che albergavano nel nostro cervello da anni e che un attento intervento esterno può facilmente identificare e correggere.

Il mondo andrà sempre più verso una direzione eco-compatibile, eco-sostenibile. Iniziamo a pensare di diventare eco-compatibili anche noi, nel nostro corpo, e ridurremo la strada da percorrere verso il raggiungimento del benessere.